

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE
La nostra associazione nasce nell’ aprile 2017, con lo scopo di sostenere le persone nella parte emotiva e psicologica del loro percorso che spesso è messa da parte, ignorata, per mancanza di tempo da parte delle strutture ospedaliere e delle cliniche.
Sappiamo bene quanto possa influire l’emotività nella fisiologia e siamo dunque convinti che offrire una spazio di parola dove raccontarsi, dire la sua in materia di PMA, poter esprimersi con tutte le domande, quesiti, interrogazioni, pensieri, decisioni, giudizi non possa che allievare le persone nelle loro sofferenze e poter di nuovo vedere un nuovo orizzonte.
I gruppi di espressione nell’ambito della PMA sul territorio nazionale, hanno lo scopo di sostenere le persone con la condivisione del loro percorso, spesso lungo, difficile e pieno di emozioni non sempre facili da gestire. Questi gruppi permetteranno loro di sviluppare gli strumenti per poter rimbalzare meglio, per affrontare la dura battaglia della PMA e diventare più consapevoli delle proprie risorse e diventare più positivi.
Sappiamo che i centri di PMA in Italia non sono ancora tutti funzionanti, le code sono lunghe e spesso l'attesa per ottenere un appuntamento si trasforma in rinuncia, anche se adesso alcuni centri di PMA offrono un pò del loro tempo per spiegare ai pazienti le cause dell'infertilità, le loro conseguenze, ma non sempre le persone hanno informazioni che rispondono al loro reale problema.
Optare per un percorso di PMA è una decisione importante che non va presa alla leggera. All’inizio la donna cerca una PMA omologa, cioè con il proprio materiale genetico e quello del suo compagno di vita. E la coppia è pronta a eseguire tutte le fase della PMA omologa, nella speranza di diventare genitori.
Dopo aver fatto tutte le prove per lei (IUI , FIV, FIVET, PICSI, ICSI, IMSI) e dei prelievi testicolari per lui ( MESA, PESA, TESA, TESE ) non sempre l’esito è positivo. E il bambino non arriva….
Così, il tempo passa in fretta, si accumulano i fallimenti, poi arriva il tempo dello scoraggiamento perché vi dicono che la “quota” di tentativi è esaurita, che con lo scorrere del tempo si è raggiunto il limite di età per l'assistenza, che nel vostro caso, solo la PMA eterologa sarebbe possibile, ma che è quasi impossibile perché ci sono troppe richieste e poche donazioni, e che oramai è troppo tardi...
Ma la sterilità non è sempre una fatalità: esistono soluzioni per diventare genitori, a patto di disporre delle giuste informazioni Alcuni hanno cercato di comunicare con organizzazioni e cliniche all’estero e anche se uno ce la fa, spesso questa battaglia è portata avanti e vissuta in modo solitario e molto sofferto.
Noi vogliamo intervenire come Associazione di sostegno durante tutte le tappe della PMA, che sia omologa od eterologa… I gruppi di espressione che proponiamo nel territorio nazionale hanno lo scopo di accompagnare e persone nella condivisione del loro percorso, spesso difficile, lungo, pieno di speranze e di delusioni, creando emozioni non sempre facile da gestire. Frequentando questi gruppi potranno davvero sviluppare degli strumenti per affrontare la dura battaglia della PMA, gestire al meglio il loro stress, le paure, la delusione e diventare più consapevoli delle proprie risorse.
Per molti, la battaglia della PMA eterologa ha pagato, e hanno avuto il bambino tanto desiderato !La donazione di ovociti non è sempre ben conosciuta e invece offre un tasso di successo importante e ha ridato felicità a tante coppie che non ci credevano più.
La Pma è un ambito in cui il sostegno psicologico è importantissimo. In Italia è stato stimato che circa il 40% delle coppie che intraprende un percorso di Pma
si ferma dopo il primo tentativo. E' difficile da spiegare perché le probabilità di successo, nelle tecniche di fecondazione assistita, aumentano di moltissimo dal secondo tentativo, ma è comprensibile se ci si ferma a pensare ai risvolti psicologici a cui è sottoposta la coppia e la donna. Lo so bene io, come donna quanto è difficile elaborare il lutto dell'impossibilità ad essere madre naturalmente e nello stesso tempo sottoporsi a protocolli medici destabilizzanti, a probabili insuccessi, alla necessità di mettere a nudo aspetti intimi di sé e della coppia. Sò bene come le terapie ormonali possono causare stati transitori depressivi o ansiosi.
Come Presidente di questa associazione allora ho preso a cuore la causa, perché come donna e adesso come madre sò quanto sia importante avere una guida, un filo di Arianna che ti conduca fuori dal labirinto di dubbi, di incertezze, di paura nello scegliere, nel confrontarsi con argomenti di cui non conosciamo né il senso ne il significato. Per tutti questi motivi mi sento decisamente di consigliare di prevedere all’interno di questo percorso, già in sé impegnativo, duro e difficile,
il sostegno psicologico o alla coppia o, almeno, alla donna. Una guida per tutti i dubbi inerenti alle tecniche, ai protocolli, alle cliniche. Uno spazio in cui si viene capiti, in cui è lecito chiedere, lamentarsi, essere liberi di mettere a nudo se stessi esprimendo tutte quelle ansie e preoccupazioni che al di fuori di un ambiente protetto non potrebbero essere capite, un luogo dove ritrovare le proprie motivazioni profonde, la forza di non mollare, di cercare scegliere e trovare il giusto percorso da affrontare ed eventualmente elaborare un piano B per raggiungere il proprio benessere e il proprio obiettivo: diventare madri... diventare genitori.
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